Il Gazzettino

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Pubblicato il 14-11-2013

Le percezioni? Multisensoriali.

Quando a vedere non sono gli occhi.

Riportiamo qui di seguito due articoli dedicati dal Gazzettino alle nostre Cene al Buio (ma non solo), con le impressioni a caldo ricevute nella giornata inaugurale della mostra/evento, e quelle successive alla cena che ha concluso questo ciclo, la quarta, aggiunta per soddisfare chi non aveva trovato posto nelle precedenti.

Un grazie alla penna di Lorena Levorato, e a Michela del Ca’ de Memi che ha custodito per un mese il primo documento.

 


 

Piombino, 23 ottobre 2013

Una mostra unica

Le percezioni? Multisensoriali

Lorena Levorato, Piombino Dese

Quando il buio accende la luce su colori e sapori che si fanno poesia. Piatti tipici di stagione che diventano opere d’arte del gusto. Sta tutta qui la filosofia della mostra multisensoriale “Percezioni d’Autunno”, inaugurata ieri all’agriturismo Ca’ De Memi a Piombino Dese e organizzata dalla Fondazione Lucia Guderzo in collaborazione con il Fotoclub Padova e la Tiflosystem di Loreggia.

“Accantonare la vista per ascoltare, assaporare e immergersi nei profumi d’autunno senza farsi distrarre dai colori – spiega Davide Cervellin della Tiflosystem e marito di Lucia, scomparsa poco più di un anno fa – questa mostra accompagna il visitatore in un viaggio multisensoriale che coinvolge gusto, olfatto, tatto e udito, che si svelano in modo inaspettato, lasciando da parte la vista. Le nostre cene non sono un modo per provare cosa vuol dire essere ciechi, ma un percorso alla riscoperta della ricchezza che tutti abbiamo dentro e a portata di mano, bocca, naso. Gustare, assaporare ma soprattutto emozionare, stimolare nuove curiosità”.

La Fondazione Guderzo, in memoria di Lucia, ne raccoglie l’eredità dell’impegno per le persone disabili e lo stole umano e professionale. Oggi la Fondazione promuove l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, valorizzando le doti di artisti disabili “e le iniziative che rendono più accessibile a tutte le persone il godimento della bellezza in ogni forma interpretativa” ha aggiunto Cervellin.

Nella mostra multisensoriale, allestita all’interno dell’agriturismo Ca’ de Memi, sono esposti alcuni scatti d’autunno del Fotoclub di Padova. E mentre i visitatori gustano con gli occhi i colori delle immagini, dalla cucina arrivano i profumi d’autunno; accompagnati, al buio, a prendere posto in tavola, i commensali iniziano a gustare i piatti affidandosi solo al gusto e all’olfatto. In tavola viene servita una crema di formaggi con funghi, il risotto di zucca e rosmarino, bocconcini di rotolo di pollo con insalata di fagioli, zucca e sedano. E tra una portata e l’altra si ascoltano alcune poesie di Giovanni Sato, filo conduttore della cena. E quale saluto più dolce di una torta morbida, farcita di pere e mele? Ecco servita la multisensorialità delle percezioni d’autunno.

 


 

Piombino Dese, 12 novembre 2013

Quando a vedere non sono gli occhi.

Senza la luce, al buio, si accendono i sensi fatti di colori, sapori, profumi e suoni, che si fanno poesia. E i piatti tipici della tradizione stagionale si trasformano in rare opere d’arte del gusto. Sta tutta qui la filosofia della mostra multisensoriale “Percezioni d’autunno” all’agriturismo Ca’ De Memi a Piombino Dese e allestita dalla Fondazione Lucia Guderzo in collaborazione con il Fotoclub Padova e la TifloSystem di Loreggia. Oltre cento i visitatori, suddivisi in quattro serate ognuna con menù diversi, che hanno voluto farsi trasportare in un viaggio fatto di fragranze, colori e profumi d’autunno: «un percorso multisensoriale che ha coinvolto gusto, olfatto, tatto e udito – ha detto Davide Cervellin della TifloSystem e marito di Lucia, scomparsa poco più di un anno fa – messa da parte per qualche ora la vista, gli altri quattro sensi si accendono e diventano i veri protagonisti, svelandosi in modo inaspettato, diventando le guide della scoperta». Dall’olfatto  e l’udito arrivano i primi indizi, poi il tatto conferma l’ipotesi, e infine il gusto che toglie ogni dubbio. Ed è un piacere del tutto nuovo, e unico, scoprire profumi e sapori della cucina casalinga di un tempo. «Le nostre cene non sono un modo per scimmiottare la cecità, ma originali e coinvolgenti percorsi alla riscoperta della ricchezza che tutti abbiamo dentro e a portata di mano, bocca, naso, orecchio. Gustare, ma soprattutto emozionarsi, ascoltare e stimolare nuove e impensate curiosità». Ad arricchire il viaggio multisensoriale la mostra con l’esposizione di alcuni suggestivi scatti dell’autunno realizzati dal Fotoclub di Padova. E mentre i visitatori giocano con i sensi a indovinare cosa racchiude il piatto appena servito, la di Giovanni Sato intona i versi delle sue poesia capaci di evocare immagini, emozioni e sensazioni d’autunno. La serata si chiude con prelibato bocconcini dolci  che deliziano il palato ed il cuore.

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