“Tecnologie per la disabilità visiva: un veicolo di autonomia e sviluppo” pubblicato su “Superando” il 12 dicembre

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Pubblicato il 13-12-2017

Pubblichiamo il testo dell’articolo pubblicato su Superando il 12 dicembre

“Tecnologie per la disabilità visiva: un veicolo di autonomia e sviluppo”

Ben lo dimostra un’iniziativa come il Museo Italiano delle Tecnologie per Disabili Visivi, dedicato a Lucia Guderzo, ove sono raccolti gli ausili che nell’ultimo secolo hanno aiutato le persone cieche e ipovedenti a raggiungere il più alto grado di autonomia possibile. Dopo l’esordio un paio d’anni fa a Genova, l’esposizione itinerante verrà ora inaugurata domani, 13 dicembre, nello stesso territorio dove è stata ideata, ovvero a Piombino Dese, in provincia di Padova, vicino a Loreggia, sede della Fondazione Lucia Guderzo che l’ha realizzata, dopo un lungo lavoro di ricerca

L’esordio, come avevamo raccontato a suo tempo, si era felicemente avuto nell’autunno del 2015 a Genova, a bordo della chiatta di Dialogo nel Buio, la mostra-percorso multisensoriale permanente, promossa dall’Istituto David Chiossone del capoluogo ligure.

Ora il Museo Italiano delle Tecnologie per Disabili Visivi sta per riaprire nello stesso territorio dove è stato ideato, ovvero a Piombino Dese, in provincia di Padova, vicino a Loreggia, sede della Fondazione Lucia Guderzo, che lo ha realizzato, dopo un lungo lavoro di ricerca.

Questo Museo, va ricordato, onora il ricordo di Lucia Guderzo, attraverso la collezione dei dispositivi che ne marcarono la storia professionale al fianco delle persone con disabilità, in qualità di direttrice del Centro Efesto e fondatrice di Tiflosystem, la società di Piombino Dese che rappresenta senz’altro un punto di riferimento tecnologico per l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità visiva.

L’esposizione itinerante raccoglie dunque gli ausili che nell’ultimo secolo hanno aiutato le persone cieche e ipovedenti a raggiungere il più alto grado di autonomia possibile. Tra le varie tecnologie esposte, da segnalare le prime macchine da scrivere (dattilobraille), l’Optacon, uno strumento che permette di riprodurre tattilmente la scrittura, una macchina di lettura realizzata a Boston per l’artista Stevie Wonder, i primi videoingranditori californiani, e la produzione di un computer Braille realizzato agli inizi degli Anni Ottanta dai ricercatori dell’Olivetti. Un totem con filmati d’epoca illustra inoltre il funzionamento di tutti gli strumenti.

«Questo – secondo Davide Cervellin, presidente della Fondazione Guderzo – è un esempio tangibile di come nel mondo si sia sviluppata un’imprenditoria che realizzando efficaci riposte ai bisogni dei ciechi e degli ipovedenti, ha permesso di occupare migliaia di persone».

L’inaugurazione di Piombino Dese (Sala Consiliare di Villa Fantin, ore 11.30) è in programma per domani, mercoledì 13 dicembre, data non casuale, in quanto sarà la giornata di Santa Lucia, protettrice della vista.

A introdurre l’evento sarà il sindaco della località veneta Cesare Mason, seguito dal già citato Davide Cervellin, che interverrà sul tema Museo delle tecnologie: un percorso di autonomia e di libertà e la storia di un’imprenditoria coraggiosa, e da Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro (Il nuovo progetto della Lega del Filo d’Oro e la prossima tappa del Museo nella nuova sede di Osimo).

Patrocinata del Comune ospitante, la mostra resterà poi aperta fino al 7 gennaio e «per tutti coloro che lo vorranno – ribadisce Cervellin – sarà una bella occasione per conoscere come le tecnologie per le persone cieche e ipovedenti siano state veicolo di autonomia e occasione per lo sviluppo della crescita economica del nostro Paese». (S.B.)

Tecnologie per la disabilità visiva: un veicolo di autonomia e sviluppo

 

 

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