Il Museo Lucia Guderzo delle Tecnologie per Disabili Visivi nasce per onorare il ricordo di Lucia attraverso la collezione dei dispositivi che hanno marcato la sua storia professionale al fianco dei portatori di handicap, in qualità di direttrice del Centro Efesto e fondatrice di Tiflosystem, la società che rappresenta un punto di riferimento nelle tecnologie per la vita indipendente dei disabili. Benché la sua attività abbia riguardato tutte le disabilità sensoriali, motorie e cognitive, il nucleo che sta al centro di questo Museo si compone degli ausili che negli ultimi decenni hanno aiutato i ciechi e gli ipovedenti a raggiungere il più alto grado di autonomia possibile.
La prima esposizione, ospitata sulla Chiatta del Dialogo nel Buio allestita dall’Istituto “David Chiossone” di Genova (nel porto vecchio della città) raccoglie quegli strumenti che sono stati al centro dell’attività riabilitativa ivi svolta a partire dalla fine degli anni ’60. Troverete ad esempio i primi stumenti meccanici di scrittura basati sul codice braille (le macchine da scrivere Perkins), i primi display informatici per utilizzare i personal computer, alcuni esempi di videoingranditori da tavolo e il rivoluzionario Optacon (che rendeva tattili i caratteri stampati).
COSA TROVI
Alcuni strumenti che hanno segnato le tappe basilari di questo passaggio storico del mondo dei ciechi. Sono esposti i fondamentali ausili informatici (per la maggior parte, ma anche quelli puramente meccanici) frutto della fanstasia umana, che molto utile sa essere quando è diretta con intelligenza per colmare e/o risolvere le difficoltà dei più deboli.
Sfogliando brevemente la nostra galleria, ci si potrà rendere conto di quanto alcuni strumenti di uso quotidiano siano particolari, complessi e complicati se realizzati per soggetti che hanno esigenze particolari: si vedrà come un video per il computer diventi una riga braille per il cieco, una macchina dattilografica diventi una punzonatrice per il metodo braille e come un televisore grazie a dei semplici adattamenti possa diventare un video ingranditore per chi vede poco.
Vedi gli strumenti storici
Creare il primo museo nazionale delle tecnologie assistive era il sogno di Lucia: conservare e classificare gli apparecchi che non potevano più essere riparati e utilizzati era una sua abitudine (spesso portata avanti anche all’insaputa dei suoi collaboratori) e quindi questo nostro lavoro è stato facilitato poiché molte cose le abbiamo trovate già fatte.
Noi pertanto abbiamo continuato la sua opera con eguale passione, ampliando la ricerca e schematizzando gli apparecchi per tipologia, caratteristiche e periodo di utilizzo. Per ciascuno abbiamo realizzato una sintetica scheda esplicativa che mira ad accompagnare il visitatore nel comprenderne il funzionamento e che vuole aiutarlo a cogliere al volo gli elementi distintivi del prodotto presentato.
A Piombino Dese presso la sala consiliare di Villa Fantin